30 giugno 2018, Villaggio del GiovaneCastiglion Fiorentino (AR)
Se c’è una cosa nella mia vita in cui credo profondamente è che arrivare ad un concerto con qualche oretta d’anticipo sia sempre cosa buona e giusta. Pertanto ringraziamo Zeus che ci vuole bene e che ci dà sempre grandi soddisfazioni, portandoci ad incontri ravvicinati inaspettati. Uno di questi si è avverato ieri: nella pausa prima del soundcheck, ho avuto l’opportunità di fare giusto due chiacchiere con il nostro amato Elio Biffi, tastierista dei Pinguini Tattici Nucleari, band bergamasca alternative/indie. Se volete qualche informazione su di loro, leggetevi delle interviste serie, perché da qui non ricaverete nulla. Devo confidarvi però che io da questo incontro ho imparato molto: bisogna investire di più sulle rinnovabili, le testate nucleari fanno anche cose buone, Spiderman offre sempre spunti di riflessione e di sciare non frega un cazzo a nessuno.
Dicci Elio, cosa vuol dire essere un pinguino tattico nucleare nel 2018?
Vuol dire avere dei grossi problemi con il riscaldamento globale, sta diventando davvero una cosa ingestibile nelle colonie. Ci sono tanti ragazzi pinguini che se ne vanno via dalla loro mamma pinguina in giro per il mondo per cercare di sensibilizzare su questa questione. Noi siamo la versione militarizzata. Perché militarizzata? Perché siamo tattici nucleari. Giusto, verissimo. Siamo una falange di sei, abbiamo delle strategie di combattimento e disponiamo di un’arma segreta che in effetti è qualcosa di nucleare. Siamo nel 2018 ed effettivamente ci sono cose che ti fanno venir voglia di far saltare tutto in aria.
Ottima risposta. Ora veniamo ad una domanda un po’ pungente, che ti tocca nel profondo. Come gestite tu e Paso (Lorenzo Pasini, ndr) il vostro sex appeal dominante nel gruppo? Avete delle faide interne?
Con Paso no, gli altri non so se stiano cercando o meno di derubarmi del mio trono. È anche una responsabilità se ci pensi. Per citare l’Uomo Ragno: “da grandi poteri derivano grandi responsabilità” e il potere del sex appeal è una cosa complicata da gestire.
Posso solo immaginare. Con le groupies poi come fareste?
È complicato. Sul palco sono una cosa, un’entità, può accadere che mi senta derubato del mio essere persona in virtù del potere conferitomi. Staremo a vedere in futuro.
Ultima domanda: come ti senti quando vai a sciare?
Non scio più, mi spiace, non saprei cosa dirti.
**nda: probabilmente saranno state tre ore di freddo pungente con la neve che gli mordeva le guance, circondato da figli d’imprenditori che evadono le tasse ma lasciano le mance. (citazione obbligata)
A questo punto il buon costume vorrebbe che io dicessi due paroline sul concerto, ma penso sia abbastanza scontato dire che ovviamente mi ha risollevato il morale per un’estate che si preannuncia triste e ansiosa, quindi vi saluto qui osservando una luce indagatrice color della cedrata che brucia forte in questa stanza e incenerisce la serata.
P.S. per gli altri membri della band
– Paso prima della pelata che balsamo usavi?
-Rik io sono quella che ti ha lasciato il mini-biglietto. (Nel caso te ne avessero lasciati altri, il mio è quello carino e coccoloso e strappato non tanto bene)
– Simo se avrò una figlia femmina vorrò che si sposi con un tuo clone.
– Butt non so perché ma mi ricordi tanto Tigro.
– Matt ti amiamo quando stai in collo a Butt e vieni vicino al pubblico, ma stai attento, ché mi preoccupo che tu batta la schiena per terra.
P.P.S. per il lettore: non sono da TSO, sono una ragazza mediamente un po’ timida che alcune volte ha degli strani eccessi di estroversione gestiti non tanto bene.
Alessandra Bracciali