Intervista a Letizia Bonciani, fondatrice della scuola di danza “Let me dance” di Pieve al Toppo.

 

Letizia Bonciani

Quando la danza ti entra nel cuore e pervade tutto il tuo essere non ti resta altro da fare se non assecondarla, lasciarla fare, come una legge divina che fa muovere il tuo corpo e lo fa esprimere senza bisogno di parole.

La danza ti tiene in vita,  i tuoi piedi diventano come  lunghe radici che attingono la loro linfa vitale direttamente dal terreno, mentre le braccia diventano ali  per soddisfare il tuo bisogno di volare.

Quando nasci ballerina resti ballerina per sempre, attraverso il tempo e le fasi di crescita, sognerai sempre di tornare ad aggrapparti ad una sbarra per non farti disarcionare dalla vita in continuo mutamento .

Oggi ho avuto il piacere di intervistare la ballerina e fondatrice della scuola di danza “Let me dance” di Pieve al Toppo, Letizia Bonciani.

Letizia la conoscevo già, fin dal tempo in cui i sogni sembrano ancora una realtà dorata e si riesce quasi a toccarli.

Letizia è stata la mia insegnante di danza per molti anni e rincontrarla oggi è stato come rivedere un posto caro nel quale non tornavo da tempo.

Ride di gusto Letizia, è una forza della natura.

Mi dice : “Questa donna qui come fa ad essere la bambina che è entrata nella mia scuola molti anni fa?”

Lei è rimasta la stessa, invece: caparbia, determinata, parla con risolutezza, ti guarda dritto negli occhi.

La danza è la sua vita, ed io la ascolto con molto piacere, perché è un po’ anche la mia.

Ph Gianni Morè

Quando hai capito che avresti voluto fondare una scuola di danza?

All’età di tre anni! (ride, n.d.r.)

Ero solo una bambina ma già sapevo che da grande avrei ballato e insegnato danza. La scuola vera e propria è nata subito dopo aver terminato gli studi, ma l’idea della danza c’era da sempre.

Come si è evoluta la tua scuola nel corso degli anni?

Direi in direzione anche di un cambiamento delle bambine e  delle richieste. Le allieve di oggi non sono come quelle di trent’anni fa, quando ho iniziato ad insegnare. Oggi è tutto più dinamico, più veloce, e anche noi come scuola abbiamo dovuto adeguarci.

Negli anni sono state aggiunte nuove tendenze legate al mondo della danza. Rimane però stabile la base di danza classica, affiancata da molti altri generi che spaziano dal moderno, al contemporaneo, alla danza aerea, fino al reggaeton e zumba fitness.  La diversa domanda ha portato alla necessità di offrire una moltitudine di alternative adatte ad ogni esigenza.

Mi ricordo che una volta, quando ancora ballavo, mi raccontasti che, da bambina, eri solita spostarti da una stanza all’altra della casa danzando. Cosa sognava quella bambina?

La donna che sono oggi in realtà. Non so se definire il mio percorso come frutto di  fortuna o di testardaggine (ma forse più la seconda). La mia vita, fin dall’età di tre anni, ha girato sempre intorno alla danza. Io sono ballerina dentro: se devo andare a prendere una cosa ci vado ballando.

Penso di aver imparato prima a ballare poi a camminare. Ancora oggi, quando sento una musica, che sia al supermercato o da qualsiasi altra parte, mi parte qualcosa da dentro che non so spiegare e inizio a ballare.

È il mio modo di essere, la mia vocazione.

Ph Gianni Morè

Quale consiglio daresti ad una tua allieva che, da ballerina amatoriale, desidera diventare ballerina professionista?

Ci vuole tanto tanto studio. Purtroppo da quando hanno iniziato a comparire in tv i reality show sulla danza i nostri allievi, soprattutto quelli più giovani, sono sempre più soggetti a credere a falsi miti.

Il lavoro tecnico è alla base di tutto e la tecnica viene principalmente dalla danza classica . Sulla base tecnica si possono poi costruire nuovi stili. In una realtà come Arezzo, nella quale i grandi teatri o le grandi emittenti televisive scarseggiano, l’ideale sarebbe spostarsi verso una grande città per completare il proprio percorso, studiando il più possibile e fidandosi dei propri insegnanti. E’ un mondo molto competitivo, che richiede impegno, dedizione e anche una certa versatilità.

Non sempre bastano amore e passione.

 

Martina Salvini